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STORIA DEL GAMS
Le socie o i soci  raccontano la “loro”  storia del Gams partendo da alcune semplici domande di base con risposte a ruota libera

COME HAI CONOSCIUTO I MISSIONARI SAVERIANI?
COME HAI CONOSCIUTO IL GAMS?
PERCHE’ SEI SOCIA DEL GAMS?
CHE COSA TI HA ATTIRATO IN QUESTO GRUPPO?
COME LO VEDI - COME LO VORRESTI?







 Ho avuto la fortuna di conoscere i saveriani fin da piccolina.
Abitavamo in un paese della provincia e i nostri padroni di casa erano molto legati all’Istituto.
Mandavano in missione, via nave,  le maglie e i mutandoni di lana e immagino che le spedissero in Cina perché il mio ricordo risale a prima degli anni cinquanta e io ero ancora molto piccola.(sono nata nel 43).
 Mandavano anche delle grosse “micche”  di pane che dopo i lunghi viaggi arrivavano in briciole ma erano sempre bene accette,  perché là il pane e poi così bianco non esisteva e quei poveri ragazzi ne soffrivano la mancanza.
Quando i missionari tornavano dalla missione venivano a visitare gli amici benefattori. Erano ancora vestiti con gli abiti lunghi e neri, me lo ricordo bene  e a me sembravano persone molto importanti come lo era il nostro parroco del paese che era vestito come loro.
Si sedevano tutti attorno alla tavola e loro raccontavano, raccontavano con il viso che si arrossiva per l’emozione. Io ero affascinata e stavo in un angolo zitta per paura che mi mandassero via.
La mamma era iscritta alla Associazione “In Omnibus Christus” da anni  e io  bevendo il suo latte devo aver assorbito anche la sua passione per i missionari.
Quando io avevo 16  anni siamo venuti ad abitare in città in Viale Duca Alessandro n. 88, praticamente a una manciata di passi dall’Istituto.
La malattia del papà, la scuola e poi i primi anni di lavoro e  gli amori giovanili mi avevano fatto dimenticare i saveriani anche se sapevo che la mamma era rimasta fedele.
Poi….un contatto, un  incontro,  ma niente di importante anche perché io mi ero un po’ allontanata. Col tempo è nata l’amicizia con qualche padre che in momenti di crisi mi ha aiutata molto, ma questa è un’altra storia.
Sono entrata a far parte ufficialmente del GAMS (aveva cambiato nel frattempo il nome) spontaneamente senza essere sollecitata, negli anni ottanta quando era Assistente padre Carlo Pozzobon e  Presidente   Maria Teresa Tanzi.
Non conoscevo ancora a fondo il loro carisma, il loro stile di vita, la loro spiritualità ecc, ma  poco a  poco leggendo e condividendo tanti momenti con loro ho sentito che poteva diventare anche il mio stile di vita (nel frattempo anche la fede era diventata più consapevole)  e così è nata la mia vocazione missionaria e il mio impegno nel Gams.
In quel tempo attraversavo un momento difficile e nel GAMS mi sono sentita accolta e desiderata.
Il clima gioioso e sereno mi ha fatto subito stare bene, come in famiglia.
Gli studenti erano, come ora, molto affettuosi con tutte noi e ancora adesso, dopo tanti anni, sono rimasta in contatto con tanti di loro che sono in missione.
La conoscenza di tanti padri ha dato inizio alla corrispondenza epistolare (altra mia passione) con molti di loro.
Quando rientrano in Italia o passano dalla Casa Madre è bello ritrovarsi! La simpatia, l’affetto, la confidenza, dopo qualche minuto sembra di non essersi mai lasciati. 
Molti di loro conoscono la mia cucina, perché ho cominciato ad invitarli, assieme a qualche amica, per delle cene che io chiamo missionarie o anche cenacoli.
Poi ci sono le Messe con i padri e gli studenti, momenti di approfondimento missionario e spirituale, di condivisione fraterna, di festa, qualche gita assieme per rafforzare l’amicizia.
Ogni giorno ringrazio il Signore per il dono ricevuto.

Venendo ad oggi…….sarebbe bello, un sogno da realizzare:  portare ventate di novità, di giovinezza. Qualche volta manca la fantasia, il coraggio, la capacità di cambiare, di testimoniare, di voltare pagina; gli anni certo non aiutano, qualche socia ci lascia, qualcuna si stanca, ma guardando alla vita di San Guido che nonostante le fatiche, le delusioni, le malattie, nei momenti più bui non si è mai scoraggiato e si è sempre fidato……perché preoccuparsi? Mettiamo tutto nelle mani del Signore! Se Lui vuole…..tutto è possibile.
Non importa come io vedo o come vorrei vedere il GAMS, mi fido di Lui, lascio che sia Lui a guardarci, a preparare altre strade, a fare altri progetti che, magari,  percorreranno altre persone.

PAOLA      




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